top of page

30 MARZO 2024 - MOSTRA STREGHERIE – PALAZZO PALLAVICINI BOLOGNA

Immagine del redattore: scuoladistregheriascuoladistregheria

Potevano mancare delle Streghe come noi a una mostra a loro intitolata?!

Ovviamente la risposta è NO!!

Dotate di tutte le nostre arti magiche, ma soprattutto del nostro spirito critico, siamo

andate alla mostra di Stregherie a Bologna.

Alcune nutrivano delle aspettative, altre un po’ meno, ma tutte ne siamo uscite con

l’amaro in bocca.

Chiara Spinnato è la fondatrice di Vertigo Syndrome la società che ha prodotto questa

mostra, ma ad accogliervi nella prima sala troverete un uomo, nonché curatore della

mostra: Luca Scarlini.

Nelle varie stanze troverete diversi banner che trattano della Vocazione della Strega e

della sua connessione con la natura, degli amuleti utilizzati, della caccia alle Streghe,

dei Sabba.

In ogni banner le descrizioni attingono a fonti storiche e descrivono con uno sguardo

“abbastanza” neutrale la storia delle Donne, delle Streghe.

Tuttavia viene completamente, tralasciata la visione delle Streghe, la conoscenza delle

erbe e delle guarigioni (solo appena accennate in alcune rappresentazioni), non vi è

nemmeno un accenno alle levatrici, al loro saper stare sulla soglia, tutto il lavoro sulla

Vita e sulla Morte. Non si parla mai della tessitura e del lavoro delle Donne in ogni

strato della società.

In ogni stanza vi sono iconogra􀃞e, libri, feticci e strumenti rituali, ma la didascalia che li

accompagna esalta il solo aspetto folkloristico e il punto di vista maschile. Una

narrazione piatta e conforme, su centinaia di disegni e foto esposti, ricordiamo una

sola autrice, che comunque non si è discostata dalla narrazione generale: le solite

streghe lascive e pericolose, tentatrici, laide, capaci di ogni più turpe nefandezza.

La mostra è mancante del Cuore e dell’Anima delle Streghe, del loro mettere a

disposizione la conoscenza empirica, è mancante del punto di vista di una Donna.

Anche la sala interattiva, nella quale viene riproposto il processo a Orsolina Toni è più

un gioco, tanto quanto il libro delle ombre dove viene chiesto di lasciare la propria

traccia.

Irritantemente banale quel tappeto di membra strappate di bambolotti di plastica che

siamo state obbligate a calpestare per passare da un ambiente ad un altro. Penoso!

Uniche note interessanti quindi i banner, la stanza degli amuleti e la piccola mostra

fotogra􀃞ca iniziale sui rituali di guarigione dei nostri giorni.


Angela, Grazia, Paola e Samanta



148 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Dell'andarsene

Commenti


bottom of page