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I labirinti, le Streghe filanti, la Festa di Beltane dell’Arezzo Celtic Festival e le feste neopagane

Immagine del redattore: scuoladistregheriascuoladistregheria



I festival neopagani sono una grande tentazione per le streghe. Ci si trovano un sacco di bancarelle che vendono oggetti interessanti, vestiario eccentrico, erbe, letture di tarocchi, conferenze, solitamente anche birra di qualità e cibo per tutti i gusti. Questa volta c'era anche un Labirinto e in fondo a questo post pubblichiamo anche un approfondimento su questo strumento magico. Parlando di feste e labirinti non possiamo non accennare anche alla settimana di Streghe filanti a Saviore dell'Adamello (BS) di cui racconteremo, e intanto ecco una foto di gruppo.


Ci siamo trovate in tre streghe alla Festa di Beltane dell’Arezzo Celtic Festival sabato 4 maggio a Castiglion Fibocchi e prima ve lo raccontiamo un po’.


Ottimo il parcheggio, tantissimo posto comodo e vicino sia per auto che per camper. L’ingresso era un po’ difficoltoso perché davanti alle bancarelle (in cerchio intorno ad un grande prato) c’era parecchio fango. Abbiamo partecipato a due conferenze che trattavano una della spiritualità dei Celti e un’altra di alberi sacri e Ogam tenute da Stefano Balestra di Radio Druido. La prima è stata interessante, la seconda sembrava non discostarsi in modo significativo dalla prima.


Il luogo era veramente molto bello e il labirinto che è stato costruito ci ha permesso di fare un bel viaggio in mezzo a bambine e bambini che saltellavano qua e là donando energia e movimento all’insieme.


Una volta calato il sole, però, l’ambiente è diventato piuttosto freddo e non abbiamo resistito, come pensavamo. per il concerto, nonostante strumenti e costumi del gruppo che abbiamo visto arrivare sembravano molto in tema con il resto della festa, diversamente da uno dei gruppi di rievocazione storica che sembrava incentrato solo sul mostrarsi a petto nudo e bivaccare intorno ad un tavolo. L’altro gruppo di rievocazione, invece, ci è piaciuto molto sia come impostazione che come presenza.


I riti delle unioni sacre avevano il loro fascino e il legarsi ad una promessa è sempre emozionante.


Questo è il secondo Festival di questo tipo a cui partecipo dopo In Nomine Matris a Capo di Ponte che tornerà di nuovo quest’anno nel fine settimana 1-2 giugno. Sarà che mi è sembrato più partecipato, sarà che l’offerta di conferenze e laboratori era più varia e complessa ma il Festival in Valcamonica mi è piaciuto molto di più. L’aspetto rituale era meno presente, a favore invece di spettacoli e vari tipi di approfondimento artistico. Gli spazi poi erano anche più strutturati già come base. C’erano anche moltissimi giovani molto partecipi a tutte le attività.


In entrambi i casi si percepiva la cura, la passione, l’impegno che caratterizza queste due realtà e immagino anche le altre che organizzano questo tipo di eventi. Affermare la possibilità di un altro credo (o meglio, diversi), un’altra prospettiva spirituale e, quindi, politica, anche riguardo al rapporto con la natura è uno degli aspetti più interessanti.


E comunque sono posti fantastici per vedersi e fare due chiacchiere, vale il viaggio anche solo per quello!


Ma veniamo ora più in dettaglio al Labirinto, nell'ambito di Streghe filanti, che ancora non abbiamo raccontato ma lo faremo; nel corso della preparazione on line abbiamo condiviso diversi materiali e riflessioni su come sia possibile vivere il Labirinto come metafora del viaggio erratico, dell'apertura alla possibilità dell'errore fecondo, dello sguardo non giudicante, intanto su di sé e poi anche sulle altre.


In generale il labirinto, nella memoria collettiva, è un luogo o una situazione da cui è difficile uscire. Il mito di Arianna e il Minotauro nonché quello di Dedalo e Icaro lo abbiamo più o meno studiato tutte.

Quello che però aumenta l'interesse ai nostri sguardi di streghe è il fatto che le sue origini si perdono nella notte dei tempi. In Valcamonica ci sono tracce di incisioni rupestri di labirinti e questo ci apre a domande importanti sul loro significato archetipico soprattutto, spirituale e misterico.

Ma i labirinti non sono solo luoghi di incerta strada, ma percorsi spiraleggianti che arrivano ad un centro e da lì ritornano indietro. Un'unica via, mi viene da dire: come le nostre esperienze che sono un fare e un disfare da cui resta l'esperienza, la conoscenza dei propri limiti e talenti.

Nei percorsi spirituali in particolare quelli dedicati alla Dea, il labirinto è una pratica importante che simboleggia il proprio percorso spirituale e che viene in particolare proposto in periodi ben precisi, come nei solstizi che simboleggiano proprio l'andare al culmine e il ritornare.

Segnaliamo volentieri una associazione che ha creato un grande labirinto a Grosseto ed è disponibile a farlo percorrere su richiesta.

Naturalmente esistono diverse chiese e altri luoghi dove poterlo esperire, basta cercare.

Segnaliamo anche un gruppo facebook internazionale su cui potete trovare tutto o quasi ciò che riguarda i labirinti nel mondo e rendersi conto di quanto è praticato il loro percorso.

Possiamo anche cimentarci nel disegnare il labirinto con intenzione e fare un lavoro psicomagico e si trovano molti modelli on line, anche da stampare e seguire con il dito.

Provate a cercare un labirinto unicursale, assomiglia molto alle circonvoluzioni del cervello umano, no?

Buon viaggio,

Annalisa e Paola Macchia


p.s. se ti trovi a visitare un luogo o a partecipare ad un evento che pensi possa essere interessante per altre streghe manda il tuo racconto a ragne@stregherie.org

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